WALL STREET: indici in salita, ottimismo su commercio e inflazione
May 14 2018 - 10:57AM
MF Dow Jones (Italian)
I listini azionari statunitensi restano in rialzo stabile
intorno al mezzo punto percentuale. Nel weekend ci sono stati
elementi di distensione nelle trattative commerciali Usa-Cina, che
vedranno iniziare domani la visita a Washington del vice-premier
cinese Liu-He. Inoltre non è ancora da considerarsi del tutto
esaurita la spinta positiva dei dati sull'inflazione, che hanno
allontanato l'ipotesi di una piú aggressiva stretta monetaria della
Fed.
Il Dow Jones è in rialzo dello 0,55%, l'S&P 500 dello 0,5%,
mentre fa
meglio il Nasdaq Composite, a +0,73%.
La seduta è priva di dati macroeconomici significativi, ma sul
fronte
commerciale è arrivata qualche schiarita. Inizierá domani la
visita del
vice-premier cinese Liu He a Washington.
L'incontro che si è svolto in Cina negli scorsi giorni non
sembra aver
portato a progressi significativi, ma da allora sembra che
entrambe le
parti in causa abbiano abbassato i toni della loro contesa.
Un'apertura
significativa è arrivata dal presidente Usa, Donald Trump, che
non ha
escluso la possibilitá di un alleggerimento delle sanzioni verso
la
societá cinese Zte, che sarebbe stata altrimenti costretta a
sospendere
le sue attivitá.
"I mercati sperano" che l'inquilino della Casa Bianca faccia "un
passo
indietro nel suo approccio basato sulla linea dura", afferma
Rebecca
O'Keeffe, head of investment at Interactive Investor.
"I toni retorici sui temi commerciali sono stati abbassati così
da
lasciare agli investitori la possibilitá di guardare altrove,
come agli
ottimi dati sugli utili societari", spiega il capo strategist di
Natixis
Investment Managers, David Lafferty.
Viraj Patel, analista di Ing, ha scritto in una nota come "in
assenza di uno scenario apocalittico che destabilizzi la fiducia
degli operatori in tutto il mondo, potremmo iniziare a vedere i
mercati che imparano a convivere con Trump".
Intanto, sul fronte della politica monetaria, il presidente
della
Federal Reserve di Cleveland, Loretta Mester, si è mostrata
favorevole ad
ulteriori aumenti del costo del denaro poichè "con la politica
fiscale
che è diventata espansiva, l'economia che cresce piú delle
attese e
maggiori investimenti, il punto d'equilibrio dei tassi a breve
termine
potrebbe anch'esso salire".
I continui riferimenti della banca centrale Usa alla crescita
dei prezzi sono però oggetto di discussione. "In questi ultimi mesi
la Fed sta discutendo dell'inflazione molto piú di quanto non
facesse nel 2006, quanto questa cresceva a un ritmo molto piú
rapido", scrive Torsten Slok, economista di Deutsche Bank
Securities. I riferimenti all'inflazione sono stati piú frequenti
nelle minute degli ultimi meeting e nel Beige Book, mentre la
crescita dei prezzi si avvicina al target del 2%, rispetto a dodici
anni fa, quando però l'obiettivo della Fed non era quello. "Una
possibile interpretazione è che non ci siano sempre piú segnali di
inflazione", spiega Slok, "mentre un'altra possibile spiegazione è
che la Fed sia sempre piú preoccupata dall'inflazione senza che la
veda necessariamente nei dati".
Sul fronte valutario, il cross euro/usd tratta a 1,1969, in calo
dal massimo intraday a 1,1996. Sull'obbligazionario il rendimento
del Treasury biennale è del 2,556%, mentre quello del decennale è
del 2,991%.
lus/alb
(END) Dow Jones Newswires
May 14, 2018 10:42 ET (14:42 GMT)
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