Coronavirus: Landini; sciopero per salute, Conte può fermarlo (Rep)
March 24 2020 - 3:51AM
MF Dow Jones (Italian)
"Noi questa indicazione di mobilitazione e, dove necessario, di
sciopero non l'abbiamo mica decisa a cuor leggero. È stata una
scelta faticosa, per nulla facile. Siamo di fronte a una situazione
straordinaria per tutti, non solo per noi. Nello stesso tempo sono
certo che difendere oggi la salute e la sicurezza di chi lavora sia
l'unico modo perché domani le fabbriche possano riaprire".
Lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, a
Repubblica spiegando che "la nostra non è una protesta contro
qualcuno, né per un interesse dei lavoratori come quando si lotta
per avere un aumento del salario o una riduzione dell'orario.
Questa volta scioperiamo "per": per la difesa della salute e della
sicurezza di chi lavora, di tutti i cittadini italiani e anche
degli imprenditori. E se non ho altri mezzi per affermare questi
valori io - sindacalista - ricorro anche alle agitazioni. Noi
vogliamo che si lavori in tutte le attività oggi essenziali,
applicando il protocollo sulla sicurezza firmato a Palazzo
Chigi".
"Noi vogliamo trovare la migliore soluzione possibile per la
sicurezza dei lavoratori, la salute dei cittadini e l'economia del
Paese", ha continuato il sindacalista ricordando che oggi ci sarà
una videoconferenza con i ministri dell'Economia Gualtieri e dello
Sviluppo Patuanelli proprio per questo". Per togliere dal tavolo lo
sciopero "bisogna tornare al senso della discussione fatta tra il
governo e le parti sociali sabato scorso: tutte le produzioni che
non sono essenziali in questo momento devono essere interrotte
nell'intero Paese. Sono esattamente le cose che il presidente del
Consiglio Conte ha detto agli italiani sabato notte".
"Il metodo seguito da Confindustria domenica scorsa è stato un
errore. Ha scritto una lettera al premier chiedendo correzioni al
testo proposto dal governo il giorno prima senza rendere partecipi
tutti gli altri interlocutori, non solo noi ma anche le altre
organizzazioni delle imprese. E poi - aggiungo - non è estendendo
l'apertura delle produzioni che si protegge la nostra economia
perché così si butta via la risorsa più importante: la fiducia
delle persone che lavorano. E sarà il lavoro a sconfiggere il
virus. È dal lavoro che passa la ripresa".
Dalla crisi economica si uscirà "con gli investimenti pubblici,
ma anche privati. E con al centro il lavoro. Sì, certo, si
prospetta uno scenario da economia di guerra. Deve essere
l'occasione per ripensare il nostro modello di sviluppo, vale per
l'Italia come per l'Europa. Va cambiato il modello economico
europeo che affidava tutto al mercato".
Alla domanda se stia pensando a una nuova stagione dello Stato
nell'economia, "il presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi, ha
detto proprio a Repubblica che non vuole una nuova Iri. Ecco, io
credo, al contrario, che ci sia proprio bisogno di qualcosa di
simile -ha spiegato Landini- Penso ad un'Agenzia nazionale per lo
sviluppo che indirizzi gli investimenti strategici, prevedendo
anche che abbia un ruolo all'interno delle imprese. Dobbiamo
difendere le nostre filiere strategiche. Il mercato da solo non va
da nessuno parte".
"Tutti i grandi gruppi italiani, Eni, Enel, Poste, Leonardo,
Fincantieri, per citarne solo alcune, hanno una quota importante di
partecipazione pubblica. Abbiamo bisogno di investimenti massicci e
di qualità per gestire la trasformazione tecnologica. E va cambiata
anche la cultura imprenditoriale", ha continuato il sindacalista
mettendo in evidenza che il concetto "piccolo è bello e ciascuno fa
da sé non funziona più. Non è più sufficiente essere creativi, oggi
servono operazioni di sistema".
Sull'ipotesi di tornare alle partecipazioni statali, "se
l'Italia è diventata una potenza industriale è anche grazie alle
grandi aziende pubbliche. Poi ci sono state molte degenerazioni, ma
la corruzione non ha riguardato solo la politica. In Tangentopoli
c'erano anche gli imprenditori privati. Bisogna archiviare la
stagione dell'assolutismo del mercato. Ma non basta: va combattuta
senza esclusione di colpi l'evasione fiscale per contribuire a
costruire un modello di sviluppo dove i valori sono il merito,
l'innovazione, la cultura, le competenze. E al centro di tutti deve
esserci il lavoro, i diritti e le tutele di chi lavora", ha
concluso.
vs
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March 24, 2020 03:36 ET (07:36 GMT)
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