Bim: Bankit. invita a merger; B.Generali guarda ma si sfila (fonte)
October 15 2019 - 12:05PM
MF Dow Jones (Italian)
E' partita la moral suasion di Banca d'Italia nei
confronti delle principali private bank italiane al fine di
valutare un
possibile merger con Banca Intermobiliare (Bim), l'ex salotto
buono della
Torino bene (per anni punto di riferimento di Carlo De Benedetti
e altri
big, come Luca Cordero di Montezemolo) che dopo il fallimento di
Veneto
Banca, era finita tra gli attivi della liquidazione coatta
amministrativa
e, al termine di un'asta competitiva, è passata ad Attestor
Capital, fondo
che gestisce la società di investimento Trinity Investments
Designated
Activity Company e ha fondi in gestione per circa 4 miliardi di
dollari.
Al centro del pressing di Via Nazionale non ci sarebbe solo Bim,
ma anche
un'altra private bank milanese riconducibile a una nota famiglia
lombarda.
Banca Generali avrebbe guardato il dossier della boutique
torinese e
avviato trattative informali che però si sarebbero già
interrotte. E'
quanto ha riferito una fonte a MF-Dowjones aggiungendo che una
delle
motivazioni dello stop potrebbero risiedere nel prezzo che
avrebbe
comportato un'operazione di questa natura.
A fine settembre il Cda di Bim ha approvato il nuovo Piano
industriale
al 2024 che non esclude operazioni straordinarie. "Il
conseguimento degli
obiettivi del Piano strategico potrà comportare anche
possibili
acquisizioni o integrazioni che, valutate in termini di
creazione di
valore, potranno essere funzionali al conseguimento di economie
di scala
competenze e know-how specialistici", si legge nel comunicato
di
presentazione del business plan. C'è anche un mandato in mano
a
Vitale&Associati per sondare potenziali partner.
Gli azionisti e il management di Bim hanno optato al momento per
una
strada diversa che prevede il lancio di uno o più aumenti di
capitale fino
a un massimo di 100 milioni di euro a partire da gennaio
2020.
Il socio di maggioranza Trinity Investments, sta contribuendo
con un
sostegno patrimoniale di 44 milioni di euro.
Il Piano approvato prevede un focus particolare sull'investment
banking,
il raggiungimento di un utile maggiore di 15 milioni di euro al
2024
rispetto alla perdita di 154 mln di euro di fine 2018.
L'obiettivo è
portare le masse da 5,5 mld di euro (dato a fine 2018) a 10
miliardi a
fine Piano, mentre il cost/income dovrebbe passare dal 188% al
70%-75% nel
2024.
Per raggiungere questo cost/income sono previste uscite per 140
risorse
su un totale di 420 dipendenti, dunque circa un terzo della
forza lavoro.
La trattativa sindacale è appena iniziata e proseguirà nella
giornata di
domani a Torino. Le sigle non hanno ricevuto ancora dati di
dettaglio su
dove siano posizionati i presunti esuberi a livello geografico e
per
strutture lavorative. I lavoratori sono distribuiti su 9 filiali
e sulle
due sedi di Torino e Milano. Le organizzazioni sindacali
auspicano di
avere maggiori dettagli nella giornata di domani. Il percorso di
rilancio
è appena iniziato e al momento non ci sarebbero partner
all'orizzonte.
cce
(END) Dow Jones Newswires
October 15, 2019 11:50 ET (15:50 GMT)
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