Retelit guarda con fiducia al 2015 nonostante le turbolenze
legate alle vicende greche - che non hanno alcun impatto sul
business dell'azienda - e conferma i target per l'anno in
corso.
E' quanto sottolineato da Federico Protto e da Dario Pardi,
rispettivamente amministratore delegato e presidente di Retelit, in
un'intervista a Mf-Dowjones.
Retelit è uno dei principali operatori italiani di servizi di
trasmissione dati e infrastrutture per i mercati delle
telecomunicazioni e dell'ICT con la disponibilità di circa 8.000
chilometri di fibra ottica, 9 reti metropolitane e 18 Data Center.
Dal 2000 Retelit è quotata nel mercato Mta .
"I dati della prima trimestrale - spiega Protto - sono in
crescita su base annua e leggermente migliori rispetto al piano
industriale presentato per quanto riguarda il mercato wholesale
mentre il business Corporate è in linea alle attese".
Il gruppo, infatti, ha chiuso i primi tre mesi con ricavi in
crescita del 7% a 9,6 mln euro, un Ebitda di 2,3 mln euro e un
utile prima delle imposte di 3,7 mln rispetto ad una perdita di 0,2
mln nei primi tre mesi del 2014.
Confermati i target sul 2015. "Le nostre attese per quanto
riguarda l'anno in corso - precisa l'amministratore delegato - sono
quelle di mantenere la previsione di fatturato stimata tra i 39 e
41 mln euro e un'Ebitda tra 9 e 10 mln. Siamo fiduciosi di
raggiungerli, anche perché la situazione greca non ha impatto
diretto sul nostro business. Inoltre, in considerazione del
positivo andamento dei primi mesi dell'anno, possiamo ipotizzare un
possibile ritorno all'utile nell'esercizio 2016 a meno di
componenti di natura straordinaria al momento non prevedibili".
Un ulteriore potenziale di upside per il gruppo potrebbe essere
legato ai piani pubblici sulla rete infrastrutturale.
"L'Esecutivo - spiega il Ceo - ha in cantiere un progetto per la
banda ultralarga. Il decreto sarebbe dovuto uscire a giugno e oggi
sembra che basterà semplicemente una delibera del Cipe. I contenuti
non sono al momento noti. Noi sicuramente siamo tra i soggetti con
un'expertise adatta per poter avere un ruolo importante in questo
sviluppo ammesso che si riesca a capire quale saranno le
metodologie. Riteniamo che il piano pubblico possa rappresentare
una formidabile opportunità per le aziende italiane per accrescere
la loro competitività, sia lato domanda che lato offerta".
Prosegue come da previsioni anche l'investimento nel cavo
sottomarino AAE-1. Il Consorzio AAE-1, di cui Retelit fa parte,
punta a costruire un nuovo cavo sottomarino di ultima generazione
che collegherà, tramite una tecnologia a 100 Gigabit al secondo,
Europa, Asia e Africa.
"Procede bene - afferma il presidente Dario Pardi - ad oggi i
lavori sono al 40% della tratta e la copertura finanziaria, per la
parte correlata al nostro business plan, è totale. I finanziamenti
sono stati erogati dalle banche a tassi di interesse allineati a
quelli italiani. Non vediamo criticità di carattere operativo".
Nessuna criticità nemmeno con il socio libico nonostante il caos
in cui è finita la Libia dopo la caduta di Gheddafi e la spaccatura
del Paese, diviso tra il "governo laico" di Tobruk e i fratelli
musulmani. La Libyan Post Telecommunications Information Technology
Company, tramite Bousval Sa, è socia al 14,798% dell'azienda
italiana.
"Il socio libico - afferma il presidente - è presente da
tantissimi anni. Abbiamo un rapporto di natura finanziaria come con
gli altri soci. Stiamo parlando di collaborazioni di assoluta
normalità. Tra l'altro non hanno neanche partecipato alle recente
assemblea".
fus
marco.fusi@mfdowjones.it