Avanti con gradualità. Mentre in Italia i governatori delle regioni più colpite dall'epidemia di coronavirus chiedono al governo norme più stringenti per tenere la gente a casa, in Cina, dove giovedì 19 marzo per la prima volta dall'inizio dell'emergenza sanitaria non si sono registrati contagi domestici, poco a poco si torna alla normalità. Se non a pieno ritmo, si lavora comunque con tempi sempre più serrati.

Secondo quanto comunicato dal governo, il 9 marzo circa l'80% delle aziende straniere aveva rimesso in modo le macchine, scrive Milano Finanza. E le italiane non fanno eccezione. L'ultima in ordine di tempo ad annunciare il riavvio degli impianti è stata Lu-Ve. Lo scorso 24 gennaio il gruppo di tecnologie per la refrigerazione aveva sospeso in via precauzionale la produzione nel nuovo stabilimento di Tianmen, metropoli da 1,7 milioni di abitanti nell'Hubei, la stessa provincia di Wuhan, epicentro dell'epidemia. Certo, ci sono ancora problemi di logistica. Lo stabilimento viene però rigidamente controllato e i dipendenti sono al lavoro, anche se in auto-quarantena nello stabilimento e nei dormitori.

red/lab

MF-DJ NEWS

2309:13 mar 2020

 

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