Fincantieri: stringe su maxi-gara Usa da 20 mld usd (Sole)
January 18 2018 - 3:16AM
MF Dow Jones (Italian)
Fincantieri scende in campo per la maxi-commessa da circa 20
miliardi di dollari della Marina militare americana per le future
fregate multiruolo nell'ambito del programma denominato
Ffg(X)(Guided missile frigate).
Lo scrive Il Sole 24 ore spiegando che il gruppo ha infatti
risposto, attraverso la sua controllata Usa, Fincantieri Marine
Group, alla request for proposal (Rfp), lanciata a dicembre.
Non è ancora l'avvio della vera e propria gara, ma è la tappa
che consente alla Us Navy di chiedere ai soggetti interessati di
presentare una versione ad hoc di un progetto già esistente e di
tratteggiare in linea di massima costi e tempi per la costruzione
delle venti unità a partire dal 2020.
Per predisporre la propria offerta, Fincantieri avrebbe
coinvolto due grandi studi americani (Gibbs&Cox per il design
navale e Trident Marine Systems per la soluzione ingegneristica) in
modo da adattare il disegno delle Fremm (le fregate europee
multimissione) agli standard e ai requisiti del programma della
Marina militare americana. Che, rispetto alle unità attualmente in
servizio, le Littoral Combat Ship (Lcs), realizzate peraltro da un
consorzio di cui fa parte la stessa Fincantieri e Lockheed Martin
Corporation, devono presentare maggiori capacità di sopravvivenza e
difesa.
Inoltre, la Us Navy ha richiesto che i progetti in corsa si
basino su una piattaforma già sviluppata e in servizio. Ecco perché
Fincantieri, come già accaduto per la gara australiana per nove
fregate di futura generazione, ha deciso di puntare su un modello
rodato come le Fremm, già operative per la Marina italiana (già sei
quelle in servizio e altre in costruzione). Il costo medio per
ciascuna unità non dovrebbe superare, secondo le indicazioni
fornite dagli americani, i 950 milioni di dollari (780 milioni di
euro circa), incluso il sistema di combattimento. Tutte condizioni
già soddisfatte dalle fregate italiane: le navi per la commessa
statunitense sarebbero quindi costruite dal "braccio" Usa di
Fincantieri in Wisconsin, dove si realizzano anche le Littoral
Combat Ship.
II cronoprogramma predisposto dalla Us Navy è partito a luglio
scorso con il primo snodo, la request for information, e
proseguito, come detto, a fine anno, con il passaggio successivo
(la Rfp). A valle delle risposte, sarà poi lanciata entro marzo la
fase di sviluppo del progetto preliminare delle nuove navi, che
prevede l'assegnazione di sei contratti al massimo ad altrettanti
soggetti industriali. Al termine, ci sarà un ulteriore step
selettivo per la scelta del team vincitore e l'aggiudicazione della
gara nell'ultima parte del 2020, con l'inizio della fase
realizzativa a metà del 2022.
La Marina americana non ha finora fornito dettagli sulle aziende
in corsa, ma, secondo alcuni rumors, in campo ci sarebbero oltre a
Fincantieri, l'americana Lockheed Martin, che propone una versione
adattata delle Lcs, l'altro gigante Usa Huntington Ingalls
Industries, la cordata costituita dalla statunitense General
Dynamics Bath Iron Works e dalla spagnola Navantia (che corre, come
Fincantieri, per la gara australiana), l'inglese Bae Systems e la
tedesca ThyssenKrupp Marine Systems (Tkms).
vs
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January 18, 2018 03:01 ET (08:01 GMT)
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