"Siamo in una fase conoscitiva nel corso della quale le banche
di investimento si stanno 'divertendo' a fare ancora valutazioni di
vario genere. pertanto , parlare di tempistiche" relative a
possibili fusioni tra banche popolari sulla scia del decreto legge
varato qualche settimana fa dal Governo "mi pare affrettato".
Lo ha dichiarato l'a.d. del Creval, Miro Fiordi, a margine di un
evento a Milano. Il Credito Valtellinese è uno dei dieci istituti
popolari interessati al decreto che ordina la trasformazione in Spa
entro 18 mesi alle popolari con attivi superiori a 8 miliardi di
euro. Della lista fanno parte B.Popolare, B.P.Milano,
B.P.E.Romagna, BancaEtruria, B.P.Sondrio, Creval, B.P.Bari, Veneto
Banca e B.P.Vicenza e Ubi B. Ad esse dovrebbe aggiungersi inoltre
B.P.Alto Adige in seguito alle nozze con B.P.Marostica.
Fiordi si dice convinto che i prossimi mesi serviranno "per
ragionare sul futuro" a bocce ferme, senza alcuna necessità di
affrettare i tempi per adeguarsi alla nuova legge attesa attesa
entro fine marzo. "Dobbiamo fare un po' di riflessioni e
approfondimenti. È presto per dire se la trasformazione in Spa si
potrà fare già entro fine anno. Bisogna infatti valutare se sarà
effettivo il premio che il mercato riconoscerà a chi si muove
rapidamente", ha infatti osservato il banchiere.
Fiordi riconosce comunque che l'intervento del Governo Renzi
sugli istituti popolari "è un passaggio storico. È così importante
che non si può sbagliare e non sarà tempo perso se ragioneremo un
po' di più".
Il numero uno del Creval non denota alcuna fretta neppure quando
si parla di possibili aggregazioni tra istituti popolari, processi
che il Dl potrebbe favorire. "Al momento non ci sono nè advisor nè
consulenti al lavoro per un processo di selezione", ha infatti
dichiarato Fiordi. "Noi siamo montanari; io non sono un
centometrista ma ho un passo cadenzato che è quello che serve per
arrivare in vetta", ha concluso il banchiere.
ofb/afi