Economia: i 30 maggiori brand italiani valgono 128,7 mld usd
May 20 2022 - 1:38PM
MF Dow Jones (Italian)
Il valore complessivo dei brand della classifica "Kantar's
BrandZ Top 30 Italian brands" è cresciuto del 12% nell'ultimo anno
raggiungendo i 128,7 miliardi di dollari, una crescita doppia
rispetto a quella del Pil italiano nel 2021 (6,5%). Negli ultimi
quattro anni i marchi italiani sono cresciuti in valore del
51%.
Il made in Italy, spiega una nota, è sinonimo di qualità e
continua a trainare la crescita internazionale dei brand del lusso
e non solo, come dimostrato da Ferrari, Ferrero Rocher, Nutella e
Pirelli. I brand italiani spesso raccontano la loro storia di
origine e promuovono le qualità e le caratteristiche che hanno reso
i loro prodotti rinomati e desiderati in tutto il mondo.
Contrariamente a gran parte del mondo, l'Italia ha vissuto lo
scorso anno un brillante momento internazionale. Recentemente
contrassegnata da The Economist come 'Paese dell'anno', ha avuto
una ripresa economica più rapida della maggior parte dei paesi
limitrofi, sostenuta in parte da un rapido ritorno della domanda
dei suoi prodotti oltreoceano, dove i consumatori apprezzano
particolarmente il made in Italy.
I brand di lusso italiani continuano a contribuire alla crescita
di valore della classifica Top 30, con otto brand che rappresentano
il 44% (pari a 57,2 miliardi di dollari) del valore totale del
brand. Le marche del lusso generano la crescita maggiore in valore
assoluto anno dopo anno (più di 9 miliardi di dollari), con
Bulgari, Fendi e Prada che hanno registrato una crescita
significativa del valore del brand durante l'ultimo anno.
Il valore di Fendi è cresciuto maggiormente, del 47% (pari a 4,7
miliardi di dollari), sostenuto dal revival di articoli iconici e
vintage e dalla collezione Fendace, un mash-up senza precedenti
frutto della collaborazione tra Fendi e Versace, nata dalla volontà
del nuovo direttore creativo Kim Jones di celebrare la rinnovata
partnership.
Gucci ha mantenuto, per il quarto anno consecutivo, la sua prima
posizione in classifica come brand italiano di maggior valore, 37,9
miliardi di dollari. Dopo 100 anni di attività, Gucci definisce la
sua unicità grazie alle nuove collezioni altamente creative e alla
premium brand experience su tutti i canali, con un focus
particolare sul digitale. Il valore del brand è quasi pari a un
terzo del valore totale (128,7 miliardi di dollari) di tutti i
brand italiani in classifica, e vale oltre tre volte il valore del
brand Enel che mantiene il secondo posto in classifica (pari a 12,6
miliardi di dollari), grazie al suo modello di business sostenibile
e integrato.
Versace è l'unico newcomer di quest'anno. Il suo posizionamento
glamour, sostenuto da alcune delle più grandi celebrità del mondo
che sfoggiano abiti della griffe, e la visione del design audace e
coraggiosa di Donatella Versace hanno contribuito a guidare la
crescita del fatturato globale dell'81% nel primo semestre
2021.
Nonostante la crescita dei brand, Federico Capeci, managing
director di Kantar Italia, Grecia ed Israele, invita i brand
italiani a non dimenticare il ruolo che la comunicazione gioca nel
mantenerle forti e prestigiose: "Eccellere con prodotti innovativi
e una superba brand experience non sono più elementi sufficienti
per garantirsi il successo. Occorre aprirsi ai nuovi valori dei
consumatori, più propensi ad acquistare da marche in linea con le
proprie idee e convinzioni. Questi ultimi, infatti, non pensano più
solo a come i prodotti sono stati realizzati, ma da chi, in quali
condizioni, e se le materie prime sono sostenibili. Gucci, per
esempio, ha affrontato questa sfida a testa alta: non promuove solo
tessuti, pelletteria e pietre preziose, ma dimostra anche impegno e
autenticità. La nostra analisi mostra che l'exposure è una delle
maggiori leve di crescita; ma le marche stanno facendo abbastanza
per dimostrare chiaramente che i loro prodotti e servizi soddisfino
le esigenze di un consumatore più coscienzioso con contenuti
convincenti?", ha continuato. "Poiché il prestigio che i brand
italiani acquisiscono attraverso le esportazioni all'estero rischia
di essere impattato dall'instabilità, dall'inflazione e
dall'aumento dei costi delle materie prime, vi è una maggiore
necessità da parte dei brand che i consumatori comprendano
correttamente il loro vero valore".
com/lab
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2019:21 mag 2022
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