Economia: Rotelli (San Donato), puntiamo 800 mln su Milano (MF)
November 28 2019 - 2:44AM
MF Dow Jones (Italian)
Milano e la Lombardia sono i punti di riferimento nazionali
della sanità e della ricerca. Anche perché i privati investono per
la qualità del servizio. E questo differenzia la città del resto
del Paese. Perché, come sostiene Paolo Rotelli, vice presidente del
Gruppo San Donato, il primo operatore sanitario privato nazionale,
«se nell'antichità, pensando a Il Cairo e Roma, l'essere umano
viveva vicino all'acqua, fonte primaria di vita, oggi le persone
cercano le città dove possono ritrovarsi al centro di un'offerta di
servizi di alto livello. Anche per questo Milano ha superato Roma
in termini di flussi turistici, senza scippare turisti alla
Capitale, ma offrendo altro. E' una necessità. E deve diventare una
priorità». E, oggi, il capoluogo lombardo è «inserito in un network
di capitali nelle quali puoi ottenere ciò che vuoi, con una qualità
elevata. Del resto è più facile viaggiare tra Parigi, Londra,
Milano e Dubai che arrivare ad Milano a Catanzaro».
Domanda. In tale contesto, il vostro gruppo, cosa fa?
Risposta. Investiamo, sulla qualità. Nei prossimi 10 anni
metteremo sul piatto 800 milioni per acquistare terreni, progettare
e riqualificare strutture e studiare, fare ricerca.
D. Quale è il progetto più impegnativo?
R. Il nuovo Galeazzi che costerà 300 milioni e che cresce di un
piano al mese. Sarà pronto entro la fine del 2021. Altri 200
milioni sono destinati al nuovo Iceberg del San Raffaele. Oltre
agli 80 milioni annui destinati ai nostri tre Irccs per la ricerca
scientifica.
D. Avete stoppato, l'ospedale nell'area Falck ?
R. Abbiamo acquistato il terreno. Non abbiamo bloccato nulla.
Faremo tutto. A tempo debito. Un progetto alla volta: ora la
priorità è il Galeazzi. La prospettiva è a medio-lungo termine.
D. Altri investimenti?
R. Abbiamo dato vita al Palazzo della salute in città: una
struttura dedicata a benessere, wellness e cura del corpo. E da
agosto ospitiamo al San Donato e al San Raffaele 30 pazienti
provenienti dalla Libia: militari e vittime di guerra che nessuna
struttura al mondo vuole curare. E' un nostro dovere se vogliamo
diffondere la cultura dell'eccellenza sanitaria. E rispondere a
quel senso etico che la mia famiglia ha inculcato sin dalle origini
dell'attività sanitaria.
D. Tutto ciò perché la Regione sostiene il settore?
R. Tutt'altro. Purtroppo da qualche anno in Lombardia il privato
accreditato è sotto attacco, i fondi sono sempre meno. Se dovessi
basarmi sull'attuale sistema lombardo, non potrei fare
investimenti. Eppure la componente privata, come diceva mio padre
Giuseppe, è il baluardo della sanità, perché consente al sistema di
essere sostenibile. Se un ospedale privato è in disavanzo, è
l'imprenditore che paga e non il cittadino. Nonostante ciò nel 2019
la Regione ha tagliato il budget destinato ai pazienti
extraregionali: ci ha messo un tetto retroattivo a metà anno.
Abbiamo calcolato che solo il San Donato avrà un danno di 10
milioni. Allora sì, in questo caso, limitando gli accessi alle
eccellenze sanitarie, Milano e La Lombardia prendono più di quello
che potrebbero dare al Paese e soprattutto alle regioni del Sud. Il
fondo sanitario nazionale è cresciuto eppure gli accessi a ospedali
come il S.Raffaele sono destinati a diminuire.
fch
(END) Dow Jones Newswires
November 28, 2019 02:29 ET (07:29 GMT)
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