Banche: Uilca, rischioso non sapere chi sono azionisti banche
July 21 2017 - 5:47AM
MF Dow Jones (Italian)
Ci sono troppi Mister X nell'azionariato delle banche. É questa
la sintesi di uno studio Uilca che chiede più trasparenza su un
tema di assoluta rilevanza per il sistema Paese. "Sapere che non vi
è un azionista di controllo dichiarato potrebbe portare i manager
ad avere, come referente, esclusivamente la borsa valori. Diventa
secondario il ruolo che la banca ha quale agente economico e
sociale per il territorio".
E' quanto ha dichiarato Roberto Telatin curatore della ricerca
realizzata dal Centro Studi Uilca "Orietta Guerra" e basata
sull'analisi delle comunicazioni giunte alla Consob (elaborate
entro il 20 giugno), che censisce chi sono gli azionisti con
partecipazioni maggiori del 3%, nelle banche italiane.
Come noto l'art. 120 del Testo Unico della Finanza su questo
punto è chiaro: "Coloro che partecipano in un emittente azioni
quotate avente l'Italia come Stato membro d'origine in misura
superiore al tre per cento del capitale ne danno comunicazione alla
società partecipata e alla Consob. Nel caso in cui l'emittente sia
una Pmi, tale soglia è pari al cinque per cento". Non solo.
Soltanto nel 2016 la soglia minima era stata alzata dal 2% al 3%,
aumentando quindi la quota di soci che rimangono anonimi.
Un fatto che il sindacato trova rischioso per diverse
ragioni.
"In Italia con la crisi e il salvataggio delle due banche
venete, del
Monte dei Paschi di Siena e con la risoluzione di altre quattro
banche, sappiamo che una banca crea e distrugge più valore, per il
territorio e l'economia, di quanto non ne riceva nel suo conto
economico sotto forma di margine d'interesse e di commissioni, per
questo non può essere trattata come un'azienda normale e sapere chi
è il padrone del vapore non è indifferente per indirizzare la
politica aziendale e scegliere i manager che la guideranno",
prosegue Telatin.
"Mi sono chiesto, più volte, chi siano i veri padroni delle
banche
italiane, soprattutto dopo la legge incompiuta sulla riforma
delle
banche popolari", afferma il segretario generale della Uilca,
Massimo
Masi. "Come sindacato facciamo accordi per le ristrutturazioni,
per i
salvataggi delle banche, ma spesso non sappiamo chi saranno i
beneficiari di queste riduzioni dei costi: i lavoratori? I clienti?
I piccoli azionisti? I grandi azionisti? Gli speculatori?"
cce
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July 21, 2017 05:32 ET (09:32 GMT)
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