Energia: cresce malcontento in Europa per aumento costo della vita
October 27 2022 - 9:51AM
MF Dow Jones (Italian)
Un'ondata di proteste innescate dall'aumento vertiginoso del
costo della vita e da un'incombente recessione sta investendo
l'Europa, mettendo alla prova la determinazione dei governi che
finora hanno mantenuto l'unità nella loro costosa guerra economica
con la Russia.
Il contraccolpo dell'opinione pubblica contro i prezzi elevati
dell'elettricità e del riscaldamento quando le temperature iniziano
a scendere sta anche alimentando le tensioni tra le varie capitali
europee sui pacchetti di aiuti più ampi delle Nazioni più ricche,
che secondo i vicini più poveri stanno distorcendo il mercato e
aggravando la crisi.
Oggi migliaia di persone dovrebbero scendere in piazza in tutta
la Francia per chiedere l'aumento dei salari e, di recente,
insegnanti in sciopero, operatori ferroviari e sanitari hanno
organizzato marce in decine di città, tra cui Parigi, bloccando il
traffico e interrompendo i trasporti pubblici. In Belgio,
Repubblica Ceca, Ungheria e Germania, decine di migliaia di persone
hanno manifestato nelle ultime settimane, chiedendo aumenti
salariali per compensare l'inflazione, maggiore sostegno statale,
un intervento del governo nel mercato energetico e, in alcuni casi,
la fine delle sanzioni contro la Russia.
Nonostante le misure a sostegno delle famiglie e delle imprese
per un totale di 264 miliardi di euro (di gran lunga il più grande
pacchetto di questo tipo in Europa), secondo il think tank Bruegel
con sede a Bruxelles la Germania ha assistito a manifestazioni di
protesta settimanali dalla fine dell'estate, molte delle quali
concentrati nella parte orientale del Paese. Il sostegno della
popolazione all'Ucraina rimane alto in tutta Europa e le proteste
in Francia non hanno preso di mira la politica di Parigi nei
confronti di Kiev.
I manifestanti nella Germania orientale hanno chiesto la fine
delle sanzioni occidentali contro la Russia lanciando un
avvertimento all'Europa sui rischi politici che potrebbe affrontare
se la guerra di Mosca contro l'Ucraina andrò avanti. I disordini
nell'est della Germania riflettono in parte vecchi problemi
regionali e una cultura politica locale che ha coltivato a lungo
affinità con la Russia. Secondo recenti sondaggi, una solida
maggioranza degli elettori tedeschi sostiene ancora fortemente Kiev
e la politica russa del governo del cancelliere Olaf Scholz. I
partiti politici centristi, i sindacati e le organizzazioni della
società civile si sono ampiamente allontanati dalle proteste contro
le sanzioni nell'est del Paese, mentre Alternativa per la Germania
(AfD), un partito di opposizione di estrema destra filo-russo e
organizzatore di alcune proteste, ha beneficiato di questa
atmosfera. Il sostegno al partito è salito dal 10% al momento
dell'invasione di febbraio al 15%, al livello più alto da quasi tre
anni.
Le proteste tedesche finora sono state diffuse ma relativamente
piccole. Eppure alcuni partiti moderati e leader sindacali hanno
iniziato a organizzare manifestazioni nel resto del Paese per
chiedere più aiuti alla popolazione da parte dello Stato, a
dimostrazione che il malcontento economico, se non l'opposizione al
sostegno all'Ucraina, si sta diffondendo nonostante le misure di
sostegno del governo. "Questo è semplicemente la quiete prima della
tempesta: il malcontento è grande e la gente non ha la sensazione
che il governo abbia una strategia plausibile per dominare la
crisi", ha affermato Manfred Gullner, a capo della società di
sondaggi Forsa. Il 9% dei tedeschi ritiene che Scholz abbia una
strategia coerente per superare la crisi energetica, ha affermato
Gullner, in un momento in cui tre quarti delle famiglie tedesche
stanno cercando di ridurre il consumo di elettricità e
riscaldamento. "Diversi gruppi di estrema destra stanno cercando di
reclutare persone alle manifestazioni e questo è ciò che mi
preoccupa", ha affermato Georg Maier, ministro degli Interni della
Turingia, uno Stato della Germania orientale.
Anche se i sussidi governativi attutiranno l'impatto
dell'aumento dei prezzi dell'energia sulle famiglie e sulle piccole
imprese, molte società hanno ridotto la produzione a causa
dell'aumento dei costi. Il colosso chimico tedesco Basf ha
dichiarato ieri che si ridimensionerà in modo permanente in Europa
aggiungendo nuova capacità di produzione in Cina e altrove.
L'economia tedesca sta affrontando un inverno difficile, ha
affermato Clemens Fuest, a capo dell'Ifo Institute, un think tank
economico che fornisce consulenza al governo. Una società su
quattro sta valutando licenziamenti e la prospettiva di prezzi
dell'energia costantemente elevati sta costringendo gli investitori
industriali a considerare se sia ancora ragionevole investire in
Europa, ha affermato Fuest.
In Francia ieri il presidente Emmanuel Macron si è impegnato a
estendere le misure contro l'inflazione e ha affermato che le
richieste di salari più elevati da parte di alcuni lavoratori sono
legittime. Secondo Bruegel, Parigi ha speso 71,6 miliardi di euro
per misure volte a limitare l'aumento dei prezzi di carburante, gas
ed elettricità. L'aumento dei prezzi dei generi alimentari sta
mettendo a dura prova le famiglie a basso reddito francesi.
L'inflazione si è attestata al 6,2% a settembre, secondo l'agenzia
di statistica Insee. Secondo i sondaggi, la maggior parte dei
francesi sostiene le sanzioni contro la Russia e le consegne di
armi all'Ucraina ma Macron e altri leader europei temono la crisi
economica potrebbe minare il sostegno pubblico a queste politiche o
ai governi che le sostengono.
cos
(END) Dow Jones Newswires
October 27, 2022 09:36 ET (13:36 GMT)
Copyright (c) 2022 MF-Dow Jones News Srl.
BASF (TG:BAS)
Historical Stock Chart
From Mar 2024 to Apr 2024
BASF (TG:BAS)
Historical Stock Chart
From Apr 2023 to Apr 2024