Immigrazione: Ue; -63% arrivi irregolari, consolidare progressi
November 15 2017 - 11:38AM
MF Dow Jones (Italian)
A fronte di un calo del 63% del numero totale degli
attraversamenti irregolari lungo le principali rotte migratorie nel
2017, gli sforzi collettivi volti a proteggere le frontiere esterne
della Ue, cooperare con i paesi partner per affrontare le cause
profonde della migrazione irregolare, migliorare la protezione dei
migranti e vincere la lotta contro i trafficanti stanno portando a
risultati concreti.
La Commissione europea e l'alto rappresentante, si legge in un
comunicato, chiedono ulteriori azioni concertate da parte della Ue,
degli Stati membri e dei paesi partner per progredire
parallelamente e mantenere l'intensità degli sforzi della Ue su
tutti i fronti e, in tal modo, gestire meglio la migrazione.
"Stiamo uscendo gradualmente da una situazione di crisi e stiamo
ora gestendo la migrazione in uno spirito di partenariato e di
responsabilità condivisa - ha affermato Dimitris Avramopoulos,
commissario per la Migrazione - A fronte degli oltre 34.400 nuovi
impegni di reinsediamento finora ricevuti, mi compiaccio del fermo
impegno dimostrato dagli Stati membri nel ridurre le rotte
migratorie irregolari e pericolose e favorire percorsi sicuri e
legali, dando prova di solidarietà con i Paesi di accoglienza al di
fuori della Ue."
Il programma di reinsediamento della Ue adottato nel luglio 2015
dovrebbe concludersi con risultati positivi; nel contempo, i
reinsediamenti nell'ambito della dichiarazione Ue-Turchia
continuano ad un ritmo costante: le persone reinsediate dall'avvio
dei programmi sono state in tutto più di 25.700. In settembre la
Commissione ha varato un nuovo programma mirante al reinsediamento,
entro l'ottobre del 2019, di almeno 50.000 rifugiati più
vulnerabili, in particolare lungo la rotta del Mediterraneo
centrale. Ad oggi sono pervenuti oltre 34.400 impegni da parte di
16 Stati membri.
A distanza di due anni, il meccanismo di ricollocazione sta
volgendo positivamente al termine, con appena 750 e 3.100
ricollocazioni circa ancora da effettuare, rispettivamente, in
Grecia e in Italia. Ad oggi sono state ricollocate oltre 31.500
persone. Se quasi tutti gli Stati membri hanno rispettato i loro
obblighi giuridici, la Repubblica ceca, l'Ungheria e la Polonia non
hanno finora adottato alcuna misura per rispondere alle rimostranze
formulate nel parere motivato della Commissione del mese di luglio
e, pertanto, le procedure di infrazione nei loro confronti sono
ancora in corso.
Affinché il Fondo fiduciario della Ue per l'Africa possa
continuare a finanziare programmi, sottolinea la Commissione, gli
Stati membri devono aumentare i rispettivi contributi finanziari.
Per quanto riguarda il reinsediamento gli Stati membri dovrebbero
continuare ad impegnarsi per raggiungere l'obiettivo di almeno
50.000 posti, così da avviare la pianificazione di processi di
reinsediamento concreti, anche a sostegno del meccanismo di
evacuazione dalla Libia in cooperazione con l'Unhcr, e approvare le
procedure operative standard applicabili al programma volontario di
ammissione umanitaria messo a punto dalla Commissione e dalla
Turchia.
Quanto al rimpatrio, i cui tassi sono ancora insoddisfacenti a
livello di Unione europea, è necessario l'impegno di tutti per
garantire che si compiano progressi concreti. Da parte loro, gli
Stati membri sono invitati a raccogliere e fornire dati più
accurati in materia di rimpatri che consentano di valutarne meglio
l'efficacia e di stabilire in quali ambiti l'assistenza della
guardia di frontiera e costiera europea potrebbe rappresentare un
utile contributo.
rov
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November 15, 2017 11:23 ET (16:23 GMT)
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