Wall Street prosegue la seduta nei pressi della parità, dopo che nel fine settimana sono sorti forti dubbi sulla capacitá di Stati Uniti e Cina di raggiungere un accordo commerciale piú ampio e conclusivo.

Il Dow Jones è in aumento dello 0,1%, l'S&P 500 rimane invariato allo 0,17% e il Nastaq Composite sale dello 0,3%.

I rappresentati delle due maggiori economie mondiali hanno affermato venerdì di aver preso le prime misure per consolidare un accordo commerciale, con Washington che ha rinunciato a un aumento previsto delle tariffe sulle importazioni dalla Cina che avrebbe dovuto entrare in vigore nei prossimi giorni. Pechino ha invece accettato di incrementare gli acquisti di prodotti agricoli statunitensi, i dettagli sono rimasti poco chiari e i disaccordi su una serie di altre questioni sembrano irrisolti.

L'accordo parziale era l'unica soluzione disponibile per evitare un'ulteriore escalation tra Stati Uniti e Cina, "dato che un accordo ad ampio spettro sembra fuori portata al momento", commentano gli economisti di Commerzbank. Questo "cessate il fuoco commerciale è temporaneo e incapace di risolvere le dispute fondamentali tra le parti in causa", proseguono gli esperti, sottolineando come "finchè la Cina manterrá l'ambizione di diventare una superpotenza globale, gli Usa non cederanno terreno".

Infatti, secondo indiscrezioni di stampa diffuse oggi, il governo cinese vuole nuovi colloqui entro fine ottobre sui dettagli dell'accordo parziale con gli Stati Uniti annunciato venerdì. I nuovi incontri mirano a redigere un testo dettagliato che possa essere firmato dai leader dei due Paesi, Donald Trump e Xi Jinping, probabilmente in un bilaterale a margine del summit Apec il prossimo mese in Cile. Inoltre, la Cina potrebbe spingere per l'eliminazione anche dei dazi che dovrebbero entrare in vigore a dicembre.

In questo senso, il segretario al Tesoro Usa, Steven Mnuchin, ha detto che lui e il rappresentante degli Stati Uniti per il Commercio, Robert Lighthizer, hanno in programma di parlare con il vice premier cinese, Liu He, la prossima settimana sull'accordo commerciale tra Usa e Cina.

Parlando a Cnbc, Mnuchin ha detto che le tariffe previste per il 15 dicembre entreranno in vigore se non ci sará un accordo con Pechino, ma ha aggiunto che "mi aspetto che avremo un'intesa".

L'intesa raggiunta venerdì tra Stati Uniti e Cina "viene definita un accordo sostanziale dall'amministrazione Usa, ma sembra piú una semplice tregua che non un vero accordo", commenta Christiaan Tuntono, senior economist Asia Pacific di Allianz Global Investors. L'esperto sottolinea come "questa intesa parziale non si occupa di molti dei temi piú sensibili come la cybersecurity, il caso Huawei o il futuro delle societá cinesi sottoposte nella lista nera di Washington". Infine, l'accordo "non rimuove nessun dazio doganale, nè riduce l'incertezza che le societá devono affrontare quanto valutano il futuro delle relazioni Usa-Cina".

Gli analisti di Goldman Sachs sono della stessa idea e sottolineano come le passate "brevi pause del conflitto commerciale si sono tutte risolte con una ripresa delle tensioni e con nuovi dazi piuttosto che in una vera e propria de-escalation". Inoltre, i punti del contendere tra Washington e Pechino, concludono da GS, "si sono moltiplicati, allargandosi a tecnologia, flussi finanziari, politica estera e immigrazione".

Il cambio euro/usd si attesta a 1,1026.

frc/lus

 

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October 14, 2019 11:02 ET (15:02 GMT)

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