Cattolica Ass.: Minali, abbiamo capitale solido (Mi.Fi.)
August 12 2019 - 3:57AM
MF Dow Jones (Italian)
Per il sesto trimestre consecutivo Cattolica Assicurazioni ha
chiuso con il risultato operativo in crescita. "La dimostrazione
che stiamo dando attuazione alla svolta indicata nel piano
industriale 2018-2020", dice a MF-Milano Finanza, il ceo della
compagnia, Alberto Minali, che sta valutando in queste settimane
un'offerta vincolante per il business assicurativo vita di Ubi. Se
si dimostrerà un business solido e redditizio, Cattolica «procederà
all'opzione di funding più corretta», spiega Minali, e neppure
l'ipotesi di un aumento di capitale può essere esclusa, aggiunge,
esprimendo fiducia sulla crisi di governo in corso. "L'Italia è un
Paese abituato a governi di breve durata", dice, e la compagnia è
pronta a tenere ferma l'esposizione dei Btp nel portafoglio, pari
oggi al 53-54%.
Domanda. Partiamo dalla crisi di governo in atto. Quali sono i
rischi per Cattolica di una ripresa dello spred sui Btp?
Risposta. Siamo in una situazione di solidità del capitale,
migliorata di sei punti anche grazie all'utile netto di 61 milioni
(+20%, ndr), registrato nel primo semestre. A giugno avevamo un
Solvency II ratio del 165% che a luglio è salito ulteriormente a
oltre 170%. Una crescita di 50 punti dello spread farebbe ridurre
di 19 punti il solvency II. Nel caso di un allargamento di 70 punti
dello spread (rispetto ai 238 punti di venerdì 9, ndr) scatterebbe
il country specific volatility adjustement che farebbe risalire il
nostro Solvency oltre 180 punti. Un paradosso legato a questo
strumento, che funziona a scatti con scogli di attivazione che sarà
probabilmente modificato con la revisione di Solvency II nel
2020.
D. I Btp rappresentano però più della metà del portafoglio
investimenti di Cattolica. Ridurrete la percentuale?
R. Non per ora. I titoli di Stato italiani continuano ad essere
un buon investimento. La nostra esposizione in Btp è coerente con
la durata delle passività e non abbiamo preoccupazioni,
considerando tra l'altro che abbiamo flussi positivi dalla crescita
dei premi, con una stabilità delle riserve che non ci obbliga a
disinvestimenti anticipati.
D. Parlando dei dossier caldi, avete già presentato un'offerta
non vincolante per diventare partner bancassicurativi di Ubi.
Presenterete anche quella vincolante?
R. Siamo molto interessati e pronti a giocare tutte le nostre
carte. Ma vogliamo avere una situazione molto chiara della
redditività del business per definire un prezzo equo. Conosciamo
molto bene il valore del business che abbiamo già in piedi con Ubi
(Lombarda Vita, ndr) che rappresenta 8 miliardi dei 27 miliardi
complessivi del business vita di Ubi. Non possiamo traslare
automaticamente le valutazioni di Lombarda Vita sulle altre
partnership che la banca ha in piedi (con Aviva e Bap, ndr). Quando
avremo tutti i dettagli per fare le nostre valutazioni ci
muoveremo, presumibilmente a fine settembre.
D. Gli analisti hanno intanto iniziato a fare i conti
sull'operazione Ubi che complessivamente vale circa 1 miliardo. In
vendita ci sarebbe circa il 60-70% . Servono quindi circa 600-700
milioni mentre Cattolica può emettere ancora debito per 200
milioni. Come colmerete la differenza?
R. Prima di tutto bisogna considerare che parte del business Ubi
è già in partnership con Cattolica. La quota di Lombarda Vita
detenuta da Cattolica vale circa 250 milioni. Se saremo convinti
della redditività dell'operazione potremmo cedere qualche asset e
neppure un aumento di capitale può essere escluso. Ma prima
dobbiamo capire bene i dettagli dell'operazione.
D. Restando in tema di partnership bancarie, nel primo semestre
c'è stato il decollo della raccolta tramite Banco Bpm , che
sembrava partita al rallentatore. A questo punto quali sono le
prospettive?
R. Negli ultimi tre mesi la raccolta media giornaliera negli
sportelli della banca è stata sostanzialmente allineata al budget
che è stato condiviso con l'istituto. Sono state inserite nuove
persone nella gestione della rete ed è stata incrementata
l'attività formativa. Con una unit linked multiramo abbiamo
intercettato bisogni della clientela, e nonostante il momento di
volatilità dei mercati, stiamo recuperando la raccolta netta
negativa che era stata registrata nel ramo Vita nella prima parte
dell'anno. La crisi del Paese non ci aiuta ma, contiamo di chiudere
il gap rispetto agli obiettivi che ci siamo dati che prevedono una
raccolta annua vita di 3 miliardi e 120-140 milioni nel ramo Danni,
dove già siamo sopra il budget.
D. Di recente avete anche stretto la presa sulla joint venture
con Iccrea. Con loro come sta andando il business?
R. Abbiamo aumentato la nostra quota dal 51 al 70% e abbiamo
rivisto il budget 2020 lanciando una nuova gamma prodotti.
L'alleanza sta andando bene in termini di volumi e ora è arrivato
il momento di spingere anche sulla redditività. Banco Bpm , Iccrea
e Lombarda Vita rappresentano indubbiamente tre bocche di fuoco
fondamentali per la crescita di Cattolica.
D. Quali sono i rapporti con la società di Warren Buffett dopo
che, a inizio anno, ha chiesto l'iscrizione al libro soci forte del
9% di azioni? Ha fatto sentire la sua voce?
R. È il nostro primo azionista e mi pare che sia soddisfatto del
suo investimento. Stiamo mantenendo le promesse del piano e abbiamo
rapporti abbastanza frequenti. Berkshire Hathaway è nostro
riassicuratore e lavoriamo insieme anche per sviluppo di nuovi
prodotti, per quanto riguarda gli aspetti tecnici. Cattolica vuole
distinguersi dagli altri competitor con un'offerta innovativa su
rischi specializzati, nel cyber risk ma anche nel settore agricolo
per esempio.
D. Quest'anno aumenterete il dividendo rispetto ai 40 centesimi
del 2018?
R. Siamo solo ad agosto ma l'idea è di incrementare la cedola
già quest'anno se i dati di crescita saranno confermati e
compatibilmente con Solvency II. L'obiettivo indicato nel piano è
di arrivare a oltre 50 centesimi sul bilancio 2020 (da pagare nel
2021, ndr). Siamo nella giusta traiettoria
red
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August 12, 2019 03:42 ET (07:42 GMT)
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