Cattolica Assicurazioni ha presentato oggi l'indagine "Il Non Profit in evoluzione" realizzata in collaborazione con il CESEN, Centro Studi sugli Enti ecclesiastici e sugli altri enti senza fini di lucro dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, e Innovation Team.

Il Rapporto, svelato nel corso dell'evento "In 4 per Voi - Conoscere, Accompagnare, Proteggere, Sostenere il Non Profit", punta a rafforzare la sostenibilità delle organizzazioni attraverso la ricerca di un equilibrio tra appropriate scelte di governance, assetti organizzativi funzionali all'attrazione di nuove risorse e adeguate strategie di gestione dei rischi.

Gli Enti Non Profit e di Terzo Settore, adeguandosi alle sollecitazioni contenute nella Riforma del Terzo Settore, vivono un momento di forte evoluzione, chiamati a compiere il decisivo passaggio in termini di professionalità della gestione, capacità di fare rete e valutazione dei risultati.

Nuovi imperativi in nome della sostenibilità nel tempo: i soggetti apicali degli Enti e le imprese sociali devono dotarsi di adeguate coperture relative all'attività dei volontari e degli amministratori e a garanzia del proprio patrimonio, oltre a ricorrere a strumenti di tutela contro nuovi rischi, quali cyber risk, protezione dei dati e forme di welfare assicurativo. L'obbiettivo dovrà essere quello di superare il grado di sottoassicurazione che caratterizza questo settore, in linea con tutti i segmenti del mercato assicurativo danni non auto in Italia.

Una sfida anche per le imprese assicuratrici, che sono chiamate a "proporzionare" le soluzioni alle peculiarità di questi Enti, evitando di riproporre modelli e approcci propri delle imprese for profit e curando il design dei prodotti, sia in termini di caratteristiche contrattuali che di pricing. Dal canto loro, per gli Enti, cresce l'interesse a interloquire con assicuratori in grado di conoscerne l'operatività e di formulare proposte "su misura", ad oggi ancora poco diffuse.

L'indagine, basata sulla lettura dei dati quantitativi disponibili dell'Istat e un'analisi qualitativa svolta attraverso interviste, focus group e una survey estensiva nei confronti di un campione di circa 500 organizzazioni, ha inteso mappare un mondo interessato da profonde trasformazioni e comprenderne le sfide che dovrà affrontare. L'insieme dei risultati acquisiti è stato rielaborato alla luce di tre paradigmi che rappresentano gli aspetti su cui le organizzazioni Non Profit dovranno misurarsi in futuro: stabilità, efficacia e gestione del rischio.

Stabilità, intesa come l'esigenza degli enti di dotarsi di assetti giuridici e organizzativi conformi alle proprie necessità e alla disciplina vigente. Il rapporto evidenzia l'importanza per gli Enti di essere in grado di compiere valutazioni adeguate, anche alla luce della Riforma e delle opportunità offerte, prima fra tutti la scelta della tipologia di ETS. È indispensabile conoscere la propria collocazione strategica per dotarsi di un adeguato assetto giuridico e istituzionale, valorizzando il proprio ruolo nei confronti del sistema, delle Pubbliche Amministrazioni, delle realtà for profit.

Efficacia, intesa come la capacità di raggiungere i propri obiettivi attraverso un'adeguata gestione delle risorse. Nel Rapporto emerge come la sfida dell'efficacia passa oggi dalla capacità di ottenere e gestire con maggiore professionalità risorse finanziarie, potenzialmente più numerose rispetto al passato: fondi pubblici, donazioni private, ricavi da attività commerciali, 5xmille. A fronte di questo, il settore è posto davanti a nuove esigenze: aumentare la trasparenza, cooperare con la Pubblica Amministrazione, digitalizzarsi, attrarre e valorizzare le risorse occupazionali, gestire e tutelare i volontari.

Gestione del rischio. Lo studio ha messo in evidenza la peculiarità e complessità dei rischi degli Enti Non Profit, che presentano importanti elementi di specificità rispetto al settore for profit: si pensi ad esempio al caso dei volontari e degli amministratori. Su un totale di circa 5,5 milioni di volontari coinvolti, non tutti sono stati assicurati: attualmente il 17,5% delle realtà potenzialmente soggette agli obblighi assicurativi conferma di non aver ancora sottoscritto le polizze previste dalla Riforma, con evidenti conseguenze, in caso di sinistro, in capo all'organizzazione e ai suoi amministratori. Poco sentita, inoltre la minaccia del cyber risk: solamente il 4,5% degli intervistati ha dichiarato di aver sottoscritto una polizza specifica per questa copertura.

fch

 

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September 20, 2022 08:36 ET (12:36 GMT)

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