Finanza: Opa, retail sempre più decisivo (MF)
June 09 2021 - 2:33AM
MF Dow Jones (Italian)
Lunedì in tarda serata sono stati comunicati i risultati
dell'opa lanciata da Investindustrial su Guala Closures. L'offerta
finalizzate al delisting su Carraro, invece, è stata prorogata
portando il periodo delle adesioni al 18 giugno. È ancora in corso
l'opa di Generali su Cattolica Assicurazioni, mentre deve ancora
partire quella di Ion su Cerved. Infine da poco si sono concluse
quelle su Astm e Creval.
Cosa accomuna tutte queste operazioni? Che l'adesione e le
scelte degli investitori retail sono diventate con il tempo sempre
più determinanti. «Quasi sempre si tratta di investitori che
detengono più del 7-9% delle società oggetto di opa», spiega Andrea
Di Segni, managing director di Morrow Sodali, la società di
consulenza in tema di corporate governance, proxy solicitation e
rapporti con gli azionisti. Il problema è che non sempre questi
piccoli soci ragionano secondo logiche di mercato, e spesso si
affidano unicamente alle indicazioni degli istituti di credito su
cui sono depositate le azioni.
«Nell'ultimo anno ci sono state oltre 10 operazioni di offerta
pubblica, e in quasi tutte il retail si è rivelato un elemento
determinante», conferma Di Segni. La difficoltà aggiuntiva è la
asimmetria informativa, che a volte tra offerente e società target
è eccessiva. Capita ad esempio che la società offerente non abbia
in mano il dettaglio di tutti gli azionisti della società target,
mentre quest'ultima ne è logicamente e ovviamente in possesso.
Risultato? La società oggetto di opa è come se disponesse di uno
strumento per ostacolare le opa. «In Morrow Sodali siamo convinti
da tempo che in caso di offerta pubblica il libro soci dovrebbe
essere messo a disposizione di tutti gli azionisti», spiega Di
Segni. Sono gli azionisti, prosegue, «che devono valutare ed
esprimersi sulla congruità dell'offerta». Capita invece non sia
così, e che l'impedimento nel conoscere gli azionisti retail sia
una sorta di difesa, anche se c'è chi da tempo preme per una
revisione della normativa. In casi come Ima, Massimo Zanetti,
Panaria o Carraro, gli azionisti retail sono migliaia. Nel caso di
Ubi erano quasi 140 mila. «Capita di dover lavorare su dati
presunti, che però sono fondamentali», commenta il managing
director di Morrow Sodali.
«Nel caso di Guala, ad esempio, il retail contava su nemmeno 300
azionisti, ma tutti di peso». Una circostanza che spesso si
verifica nelle società ex Spac, come Sicit. Il peso del retail è in
qualche misura il simbolo dei tempi che cambiano. «Un tempo con 30
telefonate avevi sostanzialmente il quadro della situazione. Oggi
gli azionisti sono più preparati, trovano molte informazioni, non
tutte aggiornate o corrette su blog e forum e spesso puntano sul
rialzo del prezzo dell'offerta». Cattolica, solo per citare una
delle operazioni più calde del momento, ha quasi 20 mila soci
retail. E raggiungere questi azionisti adesso è importante.
«Pensiamo torneranno in auge la lettera ai soci o il numero verde»,
spiega Di Segni.
fch
(END) Dow Jones Newswires
June 09, 2021 02:20 ET (06:20 GMT)
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