- La strategia Zero Trust è vista come lo strumento migliore per
affrontare le sfide nate dalla pandemia e dal remote working
- Quasi la metà dei professionisti IT (44%) intervistati afferma
di non avere fiducia nei loro attuali sistemi di accesso in un
l'ambiente di lavoro ibrido
- Gli strumenti di sicurezza tradizionali come le Virtual Private
Network (VPN) continuano a regnare, nonostante i problemi di
scalabilità e i rischi per la sicurezza
Il COVID-19 ha inaugurato l'era del remote working e, secondo
un nuovo studio di Thales, ha introdotto nuovi rischi che i
professionisti IT faticano a gestire con gli strumenti di sicurezza
esistenti. Sei intervistati su dieci hanno affermato che i
dipendenti utilizzano ancora strumenti tradizionali come le VPN per
accedere alle applicazioni da remoto. Infatti, quasi la metà (44%)
dei professionisti intervistati non è sicura che i propri sistemi
di sicurezza per la gestione degli accessi possano scalare
efficacemente e proteggere il lavoro a distanza.
questo comunicato stampa include contenuti
multimediali. Visualizzare l’intero comunicato qui:
https://www.businesswire.com/news/home/20210916005716/it/
©Thales
Questi sono alcuni degli approfondimenti chiave del Thales
Access Management Index 2021, un sondaggio su scala globale,
commissionato da Thales e condotto da 451 Research di S&P
Global Market Intelligence. Lo studio ha coinvolto 2.600
responsabili IT per capire i nuovi rischi e le sfide legate alla
sicurezza a causa dall’aumento del lavoro a distanza e l’adozione
di soluzioni cloud durante la pandemia da COVID-19.
Lo scorso anno, il passaggio al lavoro a distanza e altre
debolezze emerse durante la pandemia ha prodotto un'impennata del
crimine informatico, con un aumento di attacchi ransomware del
150%1. La ricerca di Thales ha rilevato che gli effetti della
pandemia hanno avuto un impatto significativo sull'infrastruttura
di sicurezza, in particolare sull’access management e sui framework
di autenticazione, spingendo le aziende ad adottare strategie di
sicurezza più moderne come Zero Trust per supportare le esigenze di
una forza lavoro sempre più mobile e a distanza.
L’era del Remote Working: le preoccupazioni accelerano il
cambiamento Secondo la ricerca, gli intervistati hanno
all’attivo diversi sistemi per l'accesso da remoto: la tecnologia
più utilizzata è la VPN, di cui il 60% dei professionisti IT ne
riconosce l’utilità. La Virtual Desktop Infrastructure, l'accesso
basato su cloud e l'accesso alla rete Zero Trust/Perimetro definito
dal software (ZTNA/SDP) seguono da vicino.
Tuttavia, alla domanda su quali nuove tecnologie di accesso gli
intervistati avessero intenzione di implementare a causa della
pandemia, quasi la metà (44%) ha indicato la ZTNA/SDP come
l’opzione migliore.
Inoltre, Thales ha interrogato gli intervistati riguardo i
tradizionali ambienti VPN e ha scoperto che quasi il 37% prevede di
sostituire la propria VPM con ZTNA/SDP, mentre il 32% intende
passare all’autenticazione a più fattori (MFA). Ciò conferma che la
necessità di funzionalità di autenticazione più moderne e
sofisticate sta guidando il cambiamento in molte organizzazioni ed
è percepita come un fattore chiave per la sicurezza Zero Trust.
“Quasi da un giorno all'altro, l'accesso da remoto è passato da
essere un'eccezione ad essere il modello di lavoro di riferimento
per un'ampia fascia di dipendenti. Di conseguenza, le aziende si
sono trovate in un mondo volatile e complesso. In questo ambiente
incerto, l'adozione di un modello di sicurezza informatica Zero
Trust consentirà alle imprese di operare in sicurezza", ha
affermato Francois Lasnier, Vice President di Access Management
Solutions in Thales. “Uno dei principali problemi che le
aziende devono affrontare all’inizio del loro viaggio verso la Zero
Trust è trovare un equilibrio tra bloccare l'accesso e non
interrompere il flusso di lavoro. Le persone hanno bisogno di
accedere ai dati sensibili per lavorare e collaborare, per questo i
leader aziendali devono garantire che un calo della produttività
non diventi un effetto collaterale indesiderato. La ricerca mostra
che i professionisti IT vedono sempre più l’Access Management e le
moderne capacità di autenticazione come componenti chiave per
raggiungere un modello Zero Trust”.
Le possibilità di crescita con Zero Trust La ricerca
Thales ha rilevato come i modelli Zero Trust siano la soluzione
preferita dagli intervistati per migliorare gli ambienti di
accesso, anche se molte organizzazioni sono ancora in fase iniziale
di adozione.
Secondo la ricerca, meno di un terzo (30%) degli intervistati
afferma di avere una strategia formale e di servirsi di una
politica di Zero Trust. Inoltre, quasi la metà (45%) sta
pianificando, ricercando o considerando l’adozione di questa
strategia. Sorprendentemente, meno di un terzo delle aziende prese
in considerazione (32%) ha dichiarato che Zero Trust è già alla
base della propria strategia di sicurezza cloud.
La sicurezza dei sistemi di accesso deve adattarsi agli
ambienti di lavoro dinamici Un lato positivo dell’esplosione
del lavoro a distanza è lo sviluppo e il miglioramento degli
approcci alla sicurezza di accesso. Lo studio di Thales ha
dimostrato che il 55% degli intervistati ha adottato
l'autenticazione a due fattori all'interno delle proprie
organizzazioni. Da notare come, a livello regionale, ci sia una
notevole variabilità nel livello di adozione di questa soluzione,
con il Regno Unito in testa (64%), seguito da Stati Uniti (62%),
APAC (52%) e LATAM (40%). Ciò può essere dovuto alla differente
priorità data alla gestione degli accessi all’interno degli
investimenti in sicurezza.
“Lo smart working è stato legalmente riconosciuto in Italia nel
2017, ma non è mai stato così importante come negli ultimi due
anni. Secondo le ultime ricerche e l'esempio delle grandi aziende
nel mondo e in Italia, la nostra nuova vita lavorativa sarà
all'insegna dell'hybridity che mescola i vantaggi del lavoro in
remoto a quelli del lavoro tradizionale in presenza. Si stima che
il lavoro ibrido riguarderà 5,35 milioni di dipendenti italiani
mentre il 70% delle imprese italiane ha previsto di aumentare le
giornate di smart working disponibili fino a 2/3 giorni alla
settimana2,” ha aggiunto Lorenzo Giudici, Regional Sales
Manager AM for Italy at Thales. “Questo si traduce in nuove
sfide per i professionisti IT italiani nella gestione dei loro
ambienti di access management già esistenti. Come la nostra vita
lavorativa, anche l'infrastruttura diventerà più ibrida e i team di
sicurezza devono avere le capacità per affrontare con efficienza
questo ambiente più complesso, proteggendo sia gli ambienti
on-premise che quelli basati su cloud (una vera sfida secondo il
66% degli intervistati) e coordinando al contempo tutti i loro
strumenti di gestione degli accessi”.
Tuttavia, nonostante i noti limiti delle password,
l'investimento in MFA non è pari a quello in altri strumenti di
sicurezza come firewall, sicurezza degli end-point, SIEM e
sicurezza della posta elettronica. L’accesso remoto è ancora il
principale caso d'uso per l'adozione dell'MFA (71%). Tra gli
intervistati che adottano questa tecnologia, un terzo utilizza più
di tre diversi strumenti di autenticazione, segnalando la necessità
di un approccio più unificato alla gestione degli accessi in
futuro.
" Gli strumenti e gli approcci di sicurezza devono adattarsi per
supportare al meglio l'era del lavoro a distanza", ha commentato
Eric Hanselman, chief analyst in 451 Research, parte di
S&P Global Market Intelligence. “Il passaggio a un modello
Zero Trust e il crescente utilizzo di tecnologie di autenticazione
moderne, come l'autenticazione adattiva e multifattoriale (MFA),
miglioreranno la sicurezza delle organizzazioni. Osservare questo
spazio mentre le aziende continuano a gestire ambienti di lavoro
dinamici sarà entusiasmante3".
Thales e 451 Research discuteranno i risultati globali in modo
più dettagliato durante il prossimo Trusted Access Summit il 5
ottobre 2021. Per partecipare, visitare la pagina di
registrazione.
Thales
Thales (Euronext Paris: HO) è un leader globale nelle tecnologie
avanzate, investe in innovazioni digitali e "deep tech"
(connettività, big data, intelligenza artificiale, sicurezza
informatica e informatica quantistica) per costruire un futuro
migliore e lo sviluppo dellae nostre società. Il Gruppo lavora con
i propri clienti (aziende, organizzazioni e governi) nei settori
della difesa, aeronautica, spazio, trasporti, identità digitale e
soluzioni di sicurezza. I servizi e prodotti offerti hanno
l’obiettivo di aiutare i partner il loro ruolo, considerando che
l'individuo è la forza trainante dietro tutte le decisioni.
Thales ha 81.000 dipendenti in 68 paesi. Nel 2020 il Gruppo ha
generato un fatturato di 17 miliardi di euro.
PLEASE VISIT
Thales Group Security
1 Group-IB Ransomware Uncovered 2020-2021 2 Da “Dallo smart
working d'emergenza al "New normal": nuove abitudini e nuovi
approcci al lavoro” dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico
di Milano:
https://www.osservatori.net/it/ricerche/comunicati-stampa/smart-working-emergenza-covid19-new-normal
3 Quote da Thales 2021 Global Access Management Index
Vedi la
versione originale su businesswire.com: https://www.businesswire.com/news/home/20210916005716/it/
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