Bilancio - Dati Fondamentali Prima Industrie

RISULTATI 2021 - Torna a margini positivi nel 2021 Prima Industrie.
Del resto il giro d’affari è salito del 22,4% (+23,8% a cambi costanti), raggiungendo 407,6 milioni.
In tale ambito la divisione Prima Power ha visto salire i ricavi del 22,7% a 381,3 milioni (con andamenti particolarmente positivi in Italia, nei Paesi del Nord Europa, in Germania, Austria e Svizzera) e la divisione Prima Electro del 18,4% a 48,6 milioni.
Per quanto riguarda l’andamento delle diverse aree geografiche, nell’area SEMEA i ricavi sono balzati del 39,3% a 148,7 milioni, in Nord Europa del 7% a 89 milioni, nelle Americhe del 5,2% (+8,5% a cambi costanti) a 104,2 milioni e nell’area APAC del 49,2% a 65,6 milioni grazie alla ripresa della Cina.
Il costo del venduto è aumentato in misura inferiore al fatturato (+20,7% a 319 milioni), dando luogo a un utile lordo industriale in aumento del 28,9% a 88,5 milioni, di cui 82,6 riferiti alla divisione Prima Power (+26,3%) e 6,2 alla divisione Prima Electro (+78%).
In aumento del 25% a 25 milioni le spese generali e amministrative e del 14,8% a 26,7 milioni quelle di vendita, mentre le spese di ricerca e sviluppo sono diminuite ben del 20,3% a 22,6 milioni.
Si è così passati da una perdita operativa di 5,3 milioni a un utile operativo di 14,2 milioni; in tale ambito l’utile operativo di Prima Power è balzato del 73,9% a 15,4 milioni mentre la perdita operativa di Prima Electro si è ridotta da 14 a 1,1 milioni (-92%).
Va rilevato che nel 2020 l’impairment della divisione Prima Electro – Business Unit Laser è stato di ben 10,5 milioni e complessivamente gli oneri non ricorrenti dell’esercizio sono ammontati a 11,7 milioni.
Su base rettificata l’ebit del gruppo nel 2020 sarebbe stato positivo per 6,5 milioni, mentre nel 2021 sarebbe stato di 16,7 milioni (oneri non ricorrenti pari a 2,6 milioni di cui 1,9 riferiti all’ammortamento del marchio iscritto nell’ambito dell’aggregazione Finn-Power e 0,3 a svalutazioni di attività correnti destinate alla dismissione).
Quanto all’ebitda del gruppo, è salito del 23% a 33,4 milioni, con una crescita del 22,2% a 31,1 milioni per Prima Power, e del 36,1% a 2,5 milioni per Prima Electro.
Sull’ebitda hanno inciso oneri non ricorrenti passati da 1,3 a 2,2 milioni; l’ebitda rettificato sarebbe passato da 28,4 a 35,7 milioni.
Il saldo negativo della gestione finanziaria è migliorato, scendendo da 5,3 a 3,9 milioni; il gruppo ha evidenziato proventi su cambi per 1,3 milioni contro oneri su cambi per 1,2 milioni nel 2020.
Al 31/12/2021 il gruppo evidenziava un indebitamento finanziario netto di 72,7 milioni, in diminuzione rispetto ai 100,5 milioni di fine 2020.
Nel complesso si è passati da una perdita ante imposte di 10,6 milioni a un utile ante imposte di 10,2 milioni.
Dopo imposte per 2,2 milioni (tax rate del 21,5%, contro nun effetto fiscale positivo per 3,1 milioni nel 2020) e lo scorporo di una quota di utile di competenza di terzi per 227.000 euro (quota di perdita di competenza di terzi per 213.000 euro nel 2020) si è giunti a un utile netto di 7,8 milioni, a fronte di una perdita netta di 7,2 milioni al 31/12/2020.
In particolare l’utile netto di Prima Power è balzato del 95,3% a circa 9 milioni, mentre la perdita netta di Prima Electro si è ridotta del 91,2% a 866.000 euro.
Il dividendo ammonta a 0,4 euro per azione, in pagamento dal 25 maggio 2022.