Bilancio - Dati Fondamentali Garofalo Health Care

RISULTATI 2021 – Risultati in crescita per Garofalo Health Care nel 2021, trainati anche dal contributo delle recenti acquisizioni.
Ricordiamo infatti l’acquisizione di XRay One avvenuta nel luglio 2020, a cui sono seguite nell’anno in esame quelle di Clinica S.
Francesco (aprile 2021) e Domus Nova (in luglio 2021).
I ricavi sono complessivamente incrementati ben del 34,5%, passando da 210,8 a 283,7 milioni, e recepiscono in contributo dei nuovi asset entrati nel perimetro consolidamento per un ammontare pari a 44,7 milioni (3,1 milioni l’anno prima); a parità di perimetro, ovvero escludendo l’apporto delle acquisizioni da entrambi i periodi, i ricavi risulterebbero comunque in aumento del 15% a 239 milioni, da 207,8 milioni dell’anno prima.
I costi operativi ricalcano il trend dei ricavi e appaiono quindi tutti in crescita, dai costi per consumi di materie prime (+36,5% a 38,9 milioni), a quelli del personale (+24,5% a circa 65,8 milioni in presenza di un numero di dipendenti passato da 1.432 a 1.862 unità), fino ai costi per servizi (+34,2% a 118,4 milioni) e agli altri costi operativi (+27% a 13,6 milioni).
L’Ebitda è comunque migliorato ben del 53,6%, passando da 30,6 a 47 milioni (marginalità al 17%, dal 14,8% del 2020).
Esclusi i costi “non core” pari nel 2021 a circa 6,1 milioni, di cui 3,1 legati alla pandemia, 1,8 alle operazioni di acquisizione e 1,3 ai piani di incentivazione per il management (3,5 milioni nel 2020, di cui 2,6 legati alla pandemia, 0,5 alle operazioni di acquisizione e 0,4 ai piani di incentivazione per il management), l’operating ebitda adjusted sarebbe incrementato del 56%, passando da 34 a 53,1 milioni (+36,6% a parità di perimetro, da 33,5 a 45,7 milioni) e la marginalità risulterebbe pari al 18,7% (16,1% nel 2020).Dopo ammortamenti in aumento da 11,6 a 15,5 milioni (+33,9%), ed accantonamenti passati da 3,5 a 3,2 milioni, l’ebit ha raggiunto 28,2 milioni (+82,3%); su base rettificata l’ebit adjusted sarebbe passato da 19 a 34,4 milioni (+81,2%).
Il saldo negativo della gestione finanziaria si è appesantito, passando da 2,5 a 4,2 milioni; al 31/12/2021 la società evidenziava un indebitamento finanziario netto di 142,4 milioni contro 97,4 milioni a fine 2020, e ciò per l’impatto delle acquisizioni di società effettuate e per gli acquisti di azioni proprie, oltre agli investimenti di mantenimento, ampliamento e sviluppo del patrimonio immobiliare.
L’utile ante imposte si è posizionato a 24 milioni (+84,2%); su base rettificata avrebbe raggiunto 30,1 milioni (+82,6% rispetto ai 16,5 milioni l’anno prima).
La struttura patrimoniale si conferma solida, con un rapporto net debt/equity pari a 0,55 volte a fine 2021 (0,48 volte a fine 2020).
Dopo imposte per 5,1 milioni (il tax rate è salito al 21,5% dal 9,5% del 2020), l’utile netto è ammontato a 18,8 milioni, il 59,9% in più rispetto agli 11,8 milioni al 31/12/2020.
Non viene pagato dividendo.