Bilancio - Dati Fondamentali Agatos

Risultati 2021 – Peggiora il rosso di Agatos nell’esercizio 2021 anche per gli extra costi sulla commessa Marcallo nonché la svalutazione da cessione del comparto minieolico.
I ricavi caratteristici sono scesi ben del 36,8% a 2,1 milioni, per effetto di una contrazione da 1,1 milioni a soli 28.000 euro dei ricavi da produzione e vendita di energia che nel 2020 derivavano prevalentemente dal comparto minieolico interamente deconsolidato mentre nel 2021 sono riferiti alla sola centrale idroelettrica di Castellazzo Bormida che è stata ferma per 4 mesi e mezzo e ha sofferto di una generale carenza d’acqua.
Gli altri proventi sono invece più che raddoppiati da 868.000 euro a circa 1,9 milioni (maggiori contributi).
La variazione dei lavori in corso su ordinazione è passata da un valore negativo per 987.000 euro a uno positivo per ben 11,2 milioni derivante dal lavoro svolto dalla società some EPC contractor sul progetto a biometano di Marcallo, per cui a fine 2021 si era raggiunto un avanzamento lavori del 55%, oltre al lavoro svolto come general contractor sui cantieri “bonus facciate” e “Superbonus”.
I costi per consumi di materie prime sono analogamente balzati da 292.000 euro a 8,2 milioni, mentre il costo del personale è salito solo del 17,6% a 869.000 euro.
I costi per servizi (che riguardano per lo più la manutenzione degli impianti) sono più che raddoppiati da 2,2 a 5,1 milioni, mentre gli altri costi operativi sono aumentati solo del 5,7% a 762.000 euro.
L’ebitda è nel complesso passato da un valore negativo per 733.000 euro a uno positivo per 220.000 euro.
Gli ammortamenti sono scesi da quasi 1,5 a 1,2 milioni, ma nel 2021 sono stati effettuati accantonamenti per 5,9 milioni di cui 4,9 a fondo rischi appostato per riflettere la quota parte di extra costi di competenza Agatos come da accordo transattivo concluso a maggio 2022, al netto della plusvalenza di 600.000 euro sulla cessione delle quote della società Green Power Marcallese Srl.
Così la perdita operativa è balzata da circa 3 a 6,9 milioni.
Il saldo negativo della gestione finanziaria è poi passato da 762.000 euro a ben 6,1 milioni, di cui 5,6 riferiti alla minusvalenza da cessione del comparto minieolico; al 31/12/2021 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 10,6 milioni, in diminuzione rispetto ai 13,3 milioni di fine 2020.
La perdita ante imposte è così più che triplicata da 4 a 13,1 milioni; nel 2020 non vi è stata incidenza fiscale mentre nel 2020 vi sono state imposte per 500.000 euro.
Dopo l’imputazione a terzi di una quota di perdita di competenza passata da 248.000 a 465.000 euro, la perdita netta ha infine raggiunto 13,2 milioni, a fronte di 3,8 milioni al 31/12/2020.