Risparmio: Ballando con l'Orso (Mi.Fi.)
June 20 2022 - 3:00AM
MF Dow Jones (Italian)
"Assistiamo a un cambio di scenario in cui le oscillazioni sono
dettate più dagli algoritmi che dalla consapevolezza degli
operatori. Serve una fase di assestamento. Chi teme gli spread deve
sapere che il debito nazionale ha una vita residua lunga e non è
preoccupante. Chi investe in azioni deve approfittare delle
occasioni e ragionare sul lungo periodo". Su Class Cnbc l'ad di
FinecoBank, Alessandro Foti, sintetizza così l'attuale scenario di
mercato.
Domanda. Le borse sono entrate in mercato Orso, mentre i
rendimenti obbligazionari volano. Come legge quello che sta
succedendo?
Risposta. Arriviamo da 15 anni di liquidità in costante aumento
e tassi in discesa. Ora siamo entrati in una fase di
normalizzazione. Il mercato cerca nuovi equilibri e tutto avviene
molto velocemente, data la natura algoritmica e fortemente
tecnologica degli scambi attuali.
D. È stata la settimana più calda degli ultimi anni per le
banche centrali. Quanto contano le loro decisioni?
R. Tantissimo. Alcuni fattori sono di tipo esogeno, ma comunque
sono loro che disegnano il nuovo scenario, come già avevano fatto
con quello precedente. Per ora stanno accettando il rischio di
rallentare la crescita per riportare l'inflazione sotto controllo.
Anche perché, se non accadesse, gli interventi dovrebbero essere
ben più dolorosi.
D. Al momento il prezzo più alto tocca all'obbligazionario. Come
gestirlo?
R. Va considerato come diviso in due componenti: la prima è
legata ai tassi e inversamente correlata a essi. La seconda la
chiamerei di credito, legata agli scenari economici e ai livelli di
spread. All'inizio la componente tassi era più rilevante, ma ora ha
preso forza quella di credito e il valore del Btp segue un po'
l'andamento di Borsa italiana.
D. Per molti il Btp al 4% è un livello di allarme. La Bce
predispone uno scudo...
R. L'annuncio della banca centrale non influisce sulle scelte di
lungo termine nell'asset allocation, perché non è mai stata messa
in discussione la sostenibilità del debito italiano. La prima
ragione è che la vita media dei titoli di Stato è molto lunga e
servirebbe quindi molto tempo prima che il rialzo dei tassi possa
avere un impatto significativo. Il secondo aspetto è che
l'inflazione aiuta i grandi debitori. Oggi il Pil nominale,
composto dal Pil più il tasso d'inflazione, si sta mantenendo al di
sopra del tasso marginale di rifinanziamento a conferma che la
situazione è sotto controllo.
D. Però l'inflazione corre sempre più veloce...
R. Il peggior nemico di un grande debitore più che l'inflazione
è la deflazione, che fa salire il valore reale del debito. Dobbiamo
guardare con molta attenzione al cosiddetto Pil nominale, ovvero al
Pil sommato al tasso di inflazione. Se si mantiene al di sopra del
tasso marginale di rifinanziamento del debito, la situazione è
sotto controllo. Per ora questo è lo scenario e non c'è
preoccupazione sul nostro debito.
D. Però le banche che hanno in pancia troppo debito nazionale
sono state penalizzate in Borsa.
R. Si tratta di operazioni dettate da algoritmi, che incrociano
diversi parametri prestabiliti e compiono azioni quando si trovano
in determinate situazioni. In queste fasi confuse prevalgono questo
tipo di attività. Ma poi si torna a considerare i fondamentali.
D. La vostra esposizione vi preoccupa?
R. Non bisogna avere preoccupazioni sull'intero sistema bancario
italiano e nemmeno su di noi. Più di due terzi dei Btp che sono nei
portafogli delle banche italiane hanno scadenze lunghe e non
generano impatto patrimoniale. Sono titoli che vengono portati a
scadenza e rimborsati. Dal punto di vista tecnico, quindi, non c'è
alcun motivo di temere. Al limite dovremmo preoccuparci
dell'eventualità che un rialzo importante del rendimento sul lungo
termine porti a un rialzo del costo del denaro provocando, un
problema strutturale per le aziende.
D. Infatti si teme una recessione nei prossimi 12-18 mesi
R. È chiaro che di fronte a balzi dell'inflazione di questo tipo
il rischio di interventi che provochino una recessione è reale. Ma
i mercati ormai sono molto efficienti, e che riescono ad anticipare
e metabolizzare gli eventi. Gran parte delle previsioni che
circolano è già stata incorporata e metabolizzata dal mercato, che
tende all'inizio ad avere un approccio pessimistico, per
modificarlo poi in corsa.
D. In ogni caso i nervi degli investitori sono sotto stress.
Cosa consiglia di fare oggi?
R. Devono semplicemente chiedersi qual è la loro preoccupazione
principale: veder scendere, sul breve periodo, il valore dei propri
investimenti, o veder depauperare sul lungo periodo il potere
d'acquisto del proprio patrimonio? La scelta dipende da questa
risposta. Se l'obbiettivo è proteggere il potere d'acquisto in
maniera strutturale e durevole è evidente che bisogna investire in
economia reale. E avere pazienza.
D. Cosa si devono attendere i risparmiatori nei prossimi
mesi?
R. Chiunque abbi la presunzione di fare previsioni a breve non è
serio. Ma sul lungo periodo le serie storiche dicono che il grafico
è in perenne salita e che quando ci sono le occasioni bisogna
comprare.
D. È la filosofia di Warren Buffett: proprio oggi con
MilanoFinanza esce un instant book con le sue più recenti lettere
ai soci su questi temi...
R. Il suo slogan più famoso è: «quando tutti sono avidi mi
spavento, e quando tutti sono spaventati divento avido». È un
concetto corretto, che si applica alla situazione attuale.
red
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2008:44 giu 2022
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June 20, 2022 02:45 ET (06:45 GMT)
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