Eni: azionisti in pressing su Russia ed extraprofitti (MF)
May 10 2022 - 2:20AM
MF Dow Jones (Italian)
All'assemblea degli azionisti Eni, convocata per domani,
terranno banco l'emergenza gas, i rapporti con la Russia e anche il
tema degli extraprofitti, tornati alla ribalta per le coperture del
decreto Aiuti, che prevedono un'aliquota straordinaria del 25% sui
differenziali economici dei margini rilevati tra diversi
periodi.
È quello che emerge dalle domande depositate dai soci di
minoranza e dal retail. La lettera che l'ad Claudio Descalzi ha
scritto ai soci introduce il clima attorno a questa assemblea, la
prima in un contesto di guerra in Europa. «In questi mesi le
forniture di gas internazionale, grazie anche al nostro
diversificato portafoglio, sono avvenute con regolarità; ad ogni
modo Eni si sta preparando a gestire possibili scenari estremi», vi
si legge. Riguardo alle scadenza più ravvicinate, ovvero il
pagamento nella seconda metà di maggio delle consegne di gas di
aprile da parte di Gazprom (si veda altro articolo in pagina), Eni
conferma che i suoi contratti di lungo termine non includono l'uso
del rublo. «Qualsiasi possibile variazione dovrà essere conforme
alla legge che regola il contratto (soggetto alla normativa
svedese) e alle sanzioni ove applicabili», è la risposta del
gruppo. La fornitura totale di gas acquistata dalla Russia nel 2021
è stata di circa 30 miliardi di metri cubi, 22 miliardi dei quali
destinati all'Italia, mentre nei primi mesi dell'anno la quantità
destinata al mercato nazionale è stata di circa 4 miliardi di metri
cubi, analoga a quella del primo trimestre 2021. Più in generale,
nel 2021, rispetto al totale approvvigionato, il 43% ha riguardato
forniture dalla Russia (Gazprom), il 14% dall'Algeria (Sonatrach),
l'11% dalla Norvegia (Equinor e altri piccoli fornitori), il 4%
dalla Libia (Noc+ Eni), il 3% dal Qatar (Rasgas), il 3%
dall'Indonesia, il 2% dalla Nigeria, il 2% dall'Egitto.
Quanto al capitolo spinoso degli extraprofitti, nemmeno Eni
sembra in linea con le stime del governo che conta di incassare
fino a 8 miliardi di euro dai grandi operatori dell'energia ( Enel,
per esempio, calcola un contributo di circa 100 milioni di euro).
Esclude di avere potere sulla formazione del prezzo, il cosiddetto
pricing power, «approvvigionandosi a prezzi di mercato, e
rivendendo a prezzi di mercato con margini concorrenziali esposti
alla volatilità dei prezzi spot nei vari mercati di
riferimento».
fch
(END) Dow Jones Newswires
May 10, 2022 02:05 ET (06:05 GMT)
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