All'assemblea degli azionisti Eni, convocata per domani, terranno banco l'emergenza gas, i rapporti con la Russia e anche il tema degli extraprofitti, tornati alla ribalta per le coperture del decreto Aiuti, che prevedono un'aliquota straordinaria del 25% sui differenziali economici dei margini rilevati tra diversi periodi.

È quello che emerge dalle domande depositate dai soci di minoranza e dal retail. La lettera che l'ad Claudio Descalzi ha scritto ai soci introduce il clima attorno a questa assemblea, la prima in un contesto di guerra in Europa. «In questi mesi le forniture di gas internazionale, grazie anche al nostro diversificato portafoglio, sono avvenute con regolarità; ad ogni modo Eni si sta preparando a gestire possibili scenari estremi», vi si legge. Riguardo alle scadenza più ravvicinate, ovvero il pagamento nella seconda metà di maggio delle consegne di gas di aprile da parte di Gazprom (si veda altro articolo in pagina), Eni conferma che i suoi contratti di lungo termine non includono l'uso del rublo. «Qualsiasi possibile variazione dovrà essere conforme alla legge che regola il contratto (soggetto alla normativa svedese) e alle sanzioni ove applicabili», è la risposta del gruppo. La fornitura totale di gas acquistata dalla Russia nel 2021 è stata di circa 30 miliardi di metri cubi, 22 miliardi dei quali destinati all'Italia, mentre nei primi mesi dell'anno la quantità destinata al mercato nazionale è stata di circa 4 miliardi di metri cubi, analoga a quella del primo trimestre 2021. Più in generale, nel 2021, rispetto al totale approvvigionato, il 43% ha riguardato forniture dalla Russia (Gazprom), il 14% dall'Algeria (Sonatrach), l'11% dalla Norvegia (Equinor e altri piccoli fornitori), il 4% dalla Libia (Noc+ Eni), il 3% dal Qatar (Rasgas), il 3% dall'Indonesia, il 2% dalla Nigeria, il 2% dall'Egitto.

Quanto al capitolo spinoso degli extraprofitti, nemmeno Eni sembra in linea con le stime del governo che conta di incassare fino a 8 miliardi di euro dai grandi operatori dell'energia ( Enel, per esempio, calcola un contributo di circa 100 milioni di euro). Esclude di avere potere sulla formazione del prezzo, il cosiddetto pricing power, «approvvigionandosi a prezzi di mercato, e rivendendo a prezzi di mercato con margini concorrenziali esposti alla volatilità dei prezzi spot nei vari mercati di riferimento».

fch

 

(END) Dow Jones Newswires

May 10, 2022 02:05 ET (06:05 GMT)

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