Mediobanca: alleanze in Piazzetta (Mi.Fi.)
October 04 2021 - 02:29AM
MF Dow Jones (Italian)
Quella di Mediobanca è una storia di alleanze. Così è stato per
l'istituto guidato da Enrico Cuccia che seppe coltivare un network
che andava dalla Comit del mentore Raffaele Mattioli alla Lazard di
André Meyer passando per big del calibro di Lehman Brothers e
Commerzbank, ma anche per il gruppo lasciato in eredità ai
successori. Basti pensare alla scelta fatta dal delfino Vincenzo
Maranghi dopo la scomparsa del banchiere siciliano: dal 2001 il
fronte dei soci francesi iniziò ad allargarsi grazie agli acquisti
di Vincent Bollorè, Bnp Paribas, Serge Dassualt e Groupama.
Una compagine che, nelle intenzioni dell'amministratore
delegato, avrebbero dovuto bilanciare il peso sempre più insidioso
degli azionisti italiani, a partire dall'Unicredito e dalla Banca
di Roma. Non una novità assoluta comunque visto che la special
relationship con Parigi ha sempre giocato un ruolo chiave nella
governance di Mediobanca e della partecipata Generali. Non per caso
fu proprio a una banca di passaporto americano ma di radici e
cultura francesi come Lazard che per un quarto di secolo Cuccia
affidò il 5% del Leone custodito da Euralux.
Oggi Mediobanca è di nuovo alla ricerca di alleati. Il momento
non potrebbe essere più delicato per l'istituto milanese con
Leonardo Del Vecchio attestato al 18,9%, Francesco Gaetano
Caltagirone proiettato al 5% e una battaglia senza esclusione di
colpi in corso sul nuovo vertice di Trieste. Se l'assemblea del
Leone è ancora lontana, Mediobanca ha già schierato diversi pezzi
sulla scacchiera. Giovedì 30 settembre per esempio l'accordo
parasociale che custodisce il 10,2% di piazzetta Cuccia è stato
puntellato dopo la disdetta presentata dai Benetton: alla chiamata
alle armi hanno risposto le storiche famiglie Lucchini (0,53%) e
Gavio (0,77%) con un arrotondamento delle quote, mentre nella
compagine sono entrati per la prima volta i Monge con il loro
1,09%. Fonti vicine al patto ipotizzano anche un rafforzamento di
alcuni soci esterni spendendo i nomi di Unipol e Bolloré. Con
Mediobanca la compagnia guidata da Carlo Cimbri ha un legame
solido, certificato non solo dalla ricostruzione di una quota nel
capitale della merchant (1,9%) ma anche dalla comune militanza
nella governance dello Ieo Monzino (di cui proprio Cimbri è
presidente). Difficile però dire se questo sodalizio si tradurrà in
un incremento sostanziale della partecipazione, anche alla luce del
potenziale conflitto di interessi con le Generali su cui qualche
socio potrebbe puntare l'indice. Quanto a Bolloré, va detto che il
finanziare bretone (fuori dal patto dal 2019) è stato sinora
assorbito in altre roventi partite e ha ridotto la quota in
Mediobanca sino all'attuale 2,1%.
fch
MF-DJ NEWS
0408:13 ott 2021
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October 04, 2021 02:14 ET (06:14 GMT)
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