Banco Bpm: riparte dialogo con Bper, incognita B.Mps (Stampa)
February 18 2021 - 2:57AM
MF Dow Jones (Italian)
Riparte il cantiere per una possibile fusione tra Banco Bpm e
Bper. Secondo quanto ricostruito dalla Stampa, l'interlocuzione tra
il numero uno di piazza Meda, Giuseppe Castagna, e Carlo Cimbri di
Unipol starebbe definendo la governance del futuro gruppo, con
l'incognita della casella per l'attuale ad di Bper, Vandelli,
ancora da definire.
L'operazione vera e propria partirà però solo nel secondo
semestre, dopo il completamento dell'integrazione degli sportelli
ex Ubi Banca acquisiti da Bper.
Se questa sembra essere la via maestra, non sono però esclusi
colpi di scena. Dopo i sondaggi effettuati a cavallo del nuovo
anno, la pista di Bpm per Monte dei Paschi sarebbe ancora all'esame
dei consulenti del Mef, primo azionista di Siena con il 64% del
capitale. "Quando il fantino guarda troppo da una parte viene
superato dall'altra", sintetizza con una metafora del Palio una
delle fonti interpellate. Tradotto: Unicredit resta l'opzione
principale ma non l'unica. E l'alternativa, più che le francesi
Credit Agricole o Bnp Paribas come avanzato da qualcuno, sarebbe
proprio l'istituto milanese.
Un'operazione senza le complicazioni di una fusione a tre
(Unicredit-Banco-Mps) che all'interno del board di Bpm avrebbe però
quale referente principale, più che l'ad Castagna, il presidente
Massimo Tononi e potrebbe contare anche sull'appoggio di qualche
socio rilevante.
La sorte di Siena resta però ancorata a quello che vorrà fare il
nuovo ad di Unicredit, Andrea Orcel. Se un cambio di linea del
Tesoro su questa partita con l'arrivo del governo Draghi viene
giudicato "molto improbabile se non impossibile", Orcel valuterà
con pragmatismo la contropartita economica per Unicredit
dell'operazione Mps. Ferma restando l'opposizione di Leonardo Del
Vecchio all'operazione, solo la convenienza economica convincerà il
nuovo ad e con lui probabilmente anche l'illustre socio.
Le opzioni di una "piccola Mps" circolate nei giorni scorsi
vengono definite senza fondamento dagli interlocutori, anche perché
sull'aggregazione il Mef ha ormai ottenuto anche un sostanziale via
libera, in cambio di alcune garanzie, anche da quelli che sono
stati finora i più fermi oppositori. Ovvero gli enti locali -comune
di Siena, comuni della provincia e Regione Toscana- e sindacati dei
bancari. Merito dell'opera di convincimento di Alessandro Rivera,
il direttore generale del Tesoro il cui ruolo non dovrebbe essere
scalfito dall'arrivo di Daniele Franco come ministro.
vs
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February 18, 2021 02:42 ET (07:42 GMT)
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